Scambio Epistolare tra la 2C della scuola Spinelli di Scandicci e la 2A della scuola Dante Alighieri di Crema..
"Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po'" cantava Lucio Dalla, distrarsi da cosa? Potrebbe essere dalla troppa tecnologia e dalla velocità cui essa ci ha abituati. Nel mezzo del nostro mondo digitale, dove i messaggi si inviano in un istante e le parole scorrono veloci e spesso sgrammaticate attraverso uno schermo, c'è un'iniziativa che ci invita a fermarci e riflettere su come le lettere di un tempo, scritte con cura a mano, possano ancora emozionare e unire le persone. Questo è l’obiettivo del progetto Tribu di carta e penna, che ha visto protagonisti gli studenti della classe 2C della scuola Spinelli di Scandicci e quelli della classe 2A della scuola Dante Alighieri di Crema in uno scambio epistolare iniziato il mese di gennaio.
L’iniziativa ha permesso ai ragazzi di riscoprire l'arte della scrittura manuale e di entrare in contatto con i coetanei di un'altra città, attraverso un dialogo epistolare ricco di emozioni, riflessioni e scoperte. Ogni lettera scritta è diventata un ponte tra due realtà, un’occasione per scambiarsi pensieri, curiosità e anche piccole storie di vita quotidiana.
Tribu di carta e penna ha il grande merito di riportare l’attenzione sulla bellezza della scrittura a mano, una pratica che, nonostante l’avanzare delle tecnologie, conserva ancora un valore immenso, sia dal punto di vista comunicativo che emozionale. Ogni lettera, scritta con l’inchiostro su un foglio di carta da lettere ornata o colorata, è una testimonianza di cura e di riflessione, un atto che consente di fermarsi, pensare e scegliere le parole con attenzione.
L'esperienza ha coinvolto gli studenti in modo autentico, permettendo loro di sperimentare una forma di comunicazione libera e personale . Le lettere, infatti, stanno diventando non solo semplici scambi di informazioni, ma occasioni per raccontarsi, per far conoscere i propri sogni, le proprie passioni, e anche per condividere il proprio modo di vedere il mondo.
Al di là della distanza geografica, Tribu di carta e penna ha creato una connessione speciale tra i ragazzi, che hanno imparato a valorizzare la comunicazione diretta, quella che va oltre gli schermi e che permette di costruire relazioni più forti, più vere. Un progetto che, nel suo piccolo, è riuscito a riportare in vita la magia delle lettere di un tempo, facendo riscoprire il valore di una comunicazione scritta che non è solo un atto funzionale, ma un modo per esprimere se stessi in modo più intimo e personale.
Questa esperienza ci ricorda che, anche nell’era digitale, c’è ancora spazio per il fascino delle parole scritte a mano, per la bellezza di un gesto che ha il potere di unire le persone e di arricchire le nostre vite con piccole grandi emozioni.
Prof.ssa B. Raveggi