INTRUSIONI E FURTI NEI PLESSI SCOLASTICI IC "A.SPINELLI"
Care famiglie, care studentesse e cari studenti, care e cari insegnanti, carissime e carissimi della comunità educante, scriviamo con profonda amarezza, ma anche con senso di condivisione verso tutte e tutti voi.
Si chiede cortesemente alle insegnanti e agli insegnanti della Scuola Secondaria di I Grado “Altiero Spinelli” di voler dare lettura integrale della presente comunicazione alle classi, in un clima di ascolto e rispetto reciproco, affinché tutte le studentesse e tutti gli studenti siano informati in modo corretto e consapevole.
Nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 ottobre 2025 ignoti si sono introdotti abusivamente nella Scuola Secondaria di I Grado “Altiero Spinelli”, dopo aver forzato finestre e porte interne, e hanno portato via numerosi computer portatili destinati alle aule. Questo è avvenuto nonostante l’Istituto avesse messo in atto tutte le cautele possibili sulla chiusura di infissi, tapparelle e accessi: ci impegniamo ogni giorno per proteggere la scuola, ma nelle condizioni attuali il rischio zero, purtroppo, non esiste. Non tutto è stato portato via: l’allarme e l’intervento delle Forze dell’Ordine hanno, verosimilmente, interrotto il furto e alcuni computer, abbandonati a terra dagli intrusi nella fuga, sono stati recuperati. Nella mattinata di sabato è stato effettuato un sopralluogo, gli ambienti sono stati ripuliti e messi in sicurezza e ciò che è rimasto è stato messo in sicurezza per limitare l’impatto sulle attività didattiche. Nelle stesse ore si sono verificate intrusioni anche nel plesso “Dino Campana”: i danni alle porte e agli accessi sono stati ingenti, anche se al momento non risultano beni sottratti. Questi episodi si inseriscono in una sequenza di eventi analoghi che, negli ultimi tempi, hanno colpito non solo la nostra istituzione scolastica.
Episodi di questo tipo non sono senza conseguenze: sono ferite che colpiscono luoghi che appartengono a tutte e tutti, a tutta la comunità.
Desidero ringraziare pubblicamente tutte le persone che, in ore difficili, hanno operato con senso del dovere e partecipazione personale: le Forze dell’Ordine per l’intervento tempestivo, l’Assessora comunale per la comunicazione immediata alla Dirigenza, il Vice Comandante della Polizia Municipale per il supporto operativo, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi per la gestione logistica, le docenti collaboratrici del Dirigente Scolastico, insieme alla collaboratrice scolastica ATA del plesso “Dino Campana”, che anche nel fine settimana hanno perlustrato i locali, verificato le aule e sostenuto concretamente la scuola. Tutto questo perché il benessere della scuola ci sta davvero a cuore, non come insieme di beni, ma come luogo vivo di relazioni educative. Quello che è stato portato via non sono “computer della scuola” da ricomprare: quando si ruba a una scuola, si tolgono strumenti di apprendimento, si tolgono opportunità. Ogni dispositivo sottratto era uno strumento per le studentesse e gli studenti, per fare lezione meglio e per includere. È un danno educativo, prima ancora che economico.
C’è un altro aspetto che va compreso da tutte e tutti con chiarezza: il danno non è mai solo l’oggetto rubato. Dopo un furto si attivano subito lavoro e responsabilità per molte persone: sopralluoghi, pulizia, messa in sicurezza delle aule, denunce formali, inventari da aggiornare, lunghe pratiche amministrative da riaprire per tentare, se ci sono le risorse, nuovi acquisti. La scuola è una pubblica amministrazione: le risorse economiche sono pubbliche e vanno spese con regole molto precise; non si può semplicemente “andare a comprare portatili nuovi” il giorno dopo. I fondi servono a garantire l’attività ordinaria; coprire danni da intrusioni è un costo straordinario, non previsto, che ogni volta costringe a ricostruire da capo ciò che nel tempo si è messo insieme. Ogni furto, quindi, ci rende più poveri come comunità. Non solo economicamente, ma umanamente. Per questo, con questa comunicazione, si chiede qualcosa di importante e non scontato: pazienza e comprensione. Lo si chiede alle studentesse e agli studenti della scuola secondaria “Altiero Spinelli”, che nei prossimi giorni potrebbero trovare aule meno attrezzate dal punto di vista digitale o piccoli cambiamenti nell’organizzazione. Si chiede alle famiglie, perché aiutino le ragazze e i ragazzi a capire che questo non è un semplice disagio, ma una responsabilità collettiva. E lo si chiede, soprattutto, alle insegnanti e agli insegnanti, che si ringraziano fin da ora: la professionalità, la serietà e la passione sono note, così come la capacità di difendere la qualità dell’insegnamento anche in una situazione difficile e ingiusta. Non si riuscirà a tornare subito alla situazione precedente, anche se si farà tutto il possibile.
Vi sono passaggi formali e tempi amministrativi che non dipendono solo dalla volontà della scuola, quindi non è possibile promettere un ripristino immediato delle dotazioni tecnologiche. Si può però promettere, insieme, qualcosa di più importante: la qualità della didattica non scenderà. Il valore educativo della scuola non coincide con il numero di computer, ma con le persone che la fanno vivere ogni giorno, con la didattica, con le relazioni in classe, con la capacità di insegnare e imparare anche nelle difficoltà. L’Istituto dispone di un corpo docente di grande valore e, con o senza portatili in ogni aula, la progettazione didattica, l’attenzione alle studentesse e agli studenti, la cura nella valutazione e nel sostegno agli apprendimenti non verranno meno. Anzi, questo sarà per tutte e tutti noi una prova di maturità e di resilienza: questa ferita verrà trasformata in una lezione civile. Sarebbe opportuno che fosse chiaro un punto semplice ma essenziale: un bene pubblico non è “di nessuno”, è di tutte e di tutti. Nelle scuole, ogni finestra forzata, ogni porta sfondata, ogni computer portato via, ogni laboratorio danneggiato colpisce ogni bambina e bambino, ogni alunna e alunno, ogni studentessa e ogni studente. Colpisce anche noi adulte e adulti, perché dice che comunità siamo e quanto riusciamo, o non riusciamo ancora, a prenderci cura del patrimonio comune.
Come rappresentante dell’istituzione scolastica vorrei essere inequivocabile: non siamo mai stati fermi né saremo rassegnati. Procederemo con le denunce alle autorità competenti e siamo già da tempo in costante confronto con l’Amministrazione Comunale e con le altre dirigenti del territorio, perché la sicurezza delle scuole è un tema urgente che riguarda non solo i furti, ma anche i diritti di chi studia e lavora ogni giorno. È un problema serio che si sta affrontando insieme. Ai problemi complessi non esistono risposte e soluzioni semplicistiche, ma esiste la responsabilità di non voltarsi dall’altra parte. Concludo chiedendo, a ciascuna e ciascuno nel proprio ruolo, di essere parte attiva della comunità educante.
Si richiede comprensione, rispetto e senso civico. Non leggiamo questa situazione come un semplice disagio momentaneo, ma come un momento di verità: la scuola è casa nostra, è casa delle nostre figlie e dei nostri figli, ed è casa di chi ogni giorno ci lavora con dedizione, professione e cura.
Proteggere la scuola significa difendere il diritto allo studio, il bene comune e il futuro. Ringrazio fin d’ora per la pazienza che saprete dimostrare, per la fiducia che continuerete ad accordarci e per la vicinanza umana in un
momento difficile per tutte e per tutti. È una ferita profonda, ma non è una resa. Siamo scossi, sì, ma non spezzati. Non ci faremo intimorire: una comunità è forte quando resta unita, quando tiene la stessa rotta anche con il mare mosso.
Se restiamo compatti, ognuno con la propria parte di responsabilità e cura, ciò che prova a sottrarre valore finirà per rafforzare ancora di più il senso di comunità che ci tiene insieme.
Scandicci, 27 Ottobre 2025
Distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
Prof.re Gaetano Fabiano
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